Lletres: Claudio Lolli. Aspettando Godot. Angoscia Metropolitana.
Dentro a un cielo nato grigio, si infilzano le gru
ricoperte dalle case, le colline non si vedon piu.
Sulle antenne conficcate nella crosta della terra
corron nuvole frustate, come va un esercito alla guerra.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,
sempre piu lontana, se non la conosci, e l'angoscia metropolitana.
Le baracche hanno lanciato, il loro urlo di dolore,
circondando la citta, con grosse tenaglie di vergogna.
Ma il rumore delle auto, ha gia asfissiato ogni rimorso,
giace morto sul selciato, un bimbo che faceva il muratore.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,
sempre piu lontana, se non la conosci, e l'angoscia metropolitana.
Nelle case dei signori, la tristezza ha messo piede,
dietro gli squallidi amori, l'usura delle corde ormai si vede.
Come pere ormai marcite, dal sedere troppo tondo,
le fortune ricucite, mostrano i loro vermi al mondo.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,
sempre piu lontana, se non la conosci, e l'angoscia metropolitana.
Fai un salto alla stazione, per cercare il tuo treno,
troverai disperazione, che per venire qui lascia il sereno.
Fai un salto alla partita, troverai mille persone,
che si calciano la vita, fissi dietro un unico pallone.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,
sempre piu lontana, se non la conosci, e l'angoscia metropolitana.
La campagna circostante, triste aspetta di morire,
per le strade quanta gente, e in fila per entrare o per uscire.
Chiude l'ultima serranda, poi la luce dice addio,
la citta si raccomanda, la sua sporca anima a dio.
E la voce che mi esce, si disperde tra le case,
sempre piu lontana, se non la conosci, e l'angoscia metropolitana.
Claudio Lolli
Aspettando Godot
Claudio Lolli