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Lletres: Giorgio Gaber. E Giuseppe?.

E Giuseppe?
No, no, no, Giuseppe e un nostro amico, no, che io non vedo da un sacco di tempo. Lui sta li, abita li vicino. Lo vede praticamente tutti i giorni. Ho saputo che e stato male, che ha avuto dei casini, gravi anche, la moglie, cosi... cose proprio... Va be', allora vado li e gli dico: "Scusa, come sta Giuseppe?".
E lui: "vedi, il capitalismo, nella misura in cui e costretto a reprimere i focolai, si scontra con le sue contraddizioni interne!".
"Si" dico "e giusto... effettivamente... ma io adesso dicevo Giuseppe. Ho saputo che...".
"Ah!" fa lui "ormai lo sanno tutti, si, lo sanno tutti. La CIA ha avuto il peso che ha avuto nel golpe!".
"Si, sono d'accordo... no, no, sono perfettamente... ma adesso io dicevo Giuseppe... Giuseppe...!".
"Ah", fa lui, "ma allora tu non hai seguito, e chiaro, non hai seguito. Dayan usa i phantom degli americani, gli arabi hanno i SAM-6, lancia-missili, che i russi hanno dato a Sadat".
"Ma scusa, non era tuo amico?"
"Chi, Sadat?"
"Ma no, Giuseppe!"
"Ma che importanza vuoi che abbia Giuseppe" mi fa lui "di fronte al Vietnam! Alla Cambogia!... Io soffro per altre cose!... Mi fa male il mondo!".
Mi fa male il mondo...? A me mi fa male Giuseppe... la moglie... i figli...