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Lletres: Marco Masini. Il Niente.

Mi alzo ma e meglio se torno a dormire
mi metto a studiare ma senza capire
col vuoto che avanza e ti stritola il viso
un dio che ti scaccia dal suo paradiso.
Non vado neanche a cercarmi un lavoro
a fare concorsi e poi vicono loro
e tutto veloce violento incosciente
ci provo a capire e mi perdo nel niente
il niente il niente il niente.
Mi alzo e d'intorno e una tabula rasa
di amici di affetti e mi barrico in casa
invece mio padre da bravo ragazzo
ci crede davvero a una vita del cazzo.
Ormai non parliamo e non stiamo piu insieme
ma lui ci riesce a volermi anche bene
un bene invisibile che sembra assente
e un uomo capace di credere al niente
al niente al niente al niente.
Mi alzo davvero una volte per tutte
da un letto di cose gia viste e gia dette
e prendo il passato il futuro il presente
li butto in un buco nel buco del niente...

E incontro mia madre che e un anno che e morta
col solito grande sorriso dolente
mi dice ti passa mi dice sopporta
bisogna imparare ad amare anche il niente

il niente il niente il niente.

Mi alzo da questo lenzuolo di sale
sei tu nel deserto la mia cattedrale
e pure da tempo ben poco ci unisce
e i nostri segreti diventano angoscie.
Si annaspa nel letto ma siamo lontani
abbiamo di tutto ci manca il domani
e per la paura si viene si mente
ma il sesso da solo e l'amore del niente
il niente il niente il niente.
Ci aspetta una guerra di fame e macerie
la terra che sputa le nostre miserie
e in mezzo al rumore di feste violente
c'e sempre qualcuno che canta il niente...

Eppure c'e ancora qualcosa che vale
la voglia di andare incontro alla gente
la vita e un ragazzo che urla il giornale
invece il silenzio e la voce del niente
il niente il niente il niente
il niente il niente il niente.


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