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Lletres: Ornella Vanoni. Duemilatrecentouno Parole. La Gonna.


Dondolando cammina (chi e)
ha la mossa felina (chi e)
e piu libera lei di una donna.
Ha lo spacco profondo (ahi ahi)
qualche punto rotondo (ohi ohi)
chi lo sa se lo sa che e una gonna.
E si liscia, si modella,
fruscia ed esci in passerella.
Lo faceva gia la nonna,
che era proprio una gran gonna.

Ciondolando sornione (ma chi)
stava li sul portone (ah si)
pantaloni noto quella gonna.
E le disse turbato (ohibo)
lei e tutta di seta (lo so)
se lo vuole sara la mia gonna.
Lei decise \"niente male
quasi quasi, mi lascio andare\".
Lo faceva gia la nonna
che era proprio una gran gonna.

Poi, volere o no,
vuoi, a volte e bello essere donna
vai, non c'entri tu
ma la tua gonna...

Son passate tre ore (di gia)
ha cambiato colore (ma va)
stropicciata qua e la quella gonna.
D'improvviso s'e aperta (opla)
e s'e fatta piu corta (voila)
quasi inutile ormai come gonna.
E' caduta sul tappeto
rivelando il suo segreto
Lo faceva gia la nonna,
che era proprio una gran gonna.

Poi, volere o no,
vuoi, e ti conviene fare la donna
vai, non c'entri tu
ma la tua gonna...

Son passate sei ore (ma va)
non si sente rumore (perche)
ora dormono gia uomo e donna.
Nell'armadio sfiniti (da che)
sono ancora abbracciati (ma chi)
pantaloni e la sua nuova gonna.

(Grazie a Giorgio per questo testo)