Brucia, di sottile piacere, la carezza del mare
su quei graffi che marchiano
la schiena e il maestrale, impetuoso
di fredde folate, gela le praline di sudore
che affiorano in fronte.
Schizza, a brevi tratti, lo spumeggiar delle onde
sul bacino in agitazione
e freme, muovendosi a lenti sussulti,
quasi volesse simular l'andante ritmo
dell'ondoso andirivieni.
Punge, sollevatasi in aere, la danza di sabbia
sulla quiete che avvolge i sensi
ora che il corpo ha lacrimato
ogni goccia d'energia e rimane lì
a rimembrare l'iniziale euforia.
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